"fino a che non va a segno è tutto da giocare"

domenica 6 marzo 2011

"Take it easy..."

“Perché? Perché la vita è sanguinare?” citava una canzone… perché bisogna pensare "ad altro"? Perché pensare fa paura? Perché? “Why”? Perché stiamo lì, sempre, pronti, sotto un riflettore e al contempo cagati da nessuno in questa vita? Ok, oscillare tra la noia e il caos fa parte del gioco, ma possibile che in certi posti del mondo debba portarsi a certi estremi? “Take it easy”. Sarebbe forse più facile se solo non fosse così difficile in certi angoli di mondo che le statistiche designano come privilegiati. In quegli angoli di mondo dove giorno dopo giorno ti frantumano speranze e sogni, in cui la vera scommessa è essere ancora quello che vorresti e non quello che vorrebbero. In cui guardarsi allo specchio e non farsi schifo per qualche ragione è privilegio di pochi. Quelle parti di pianeta in cui ti senti estremamente fortunato e al contempo immensamente arrabbiato e impotente. Parti di Terra in cui l’incredulità è all’ordine del giorno, come il doping che ti ammazzerà, quel caffè che è socialmente accettato insieme a tanti altri vizi. Mio zio non fumava, non beveva, pagava le tasse, aveva una pensione e un posto di lavoro fisso. È morto d’infarto a causa di una grande gioia. Forse a me non resta che sperare, come in una battuta di Bridget Jones, che il cancro mi ammazzi prima del dispiacere per la vista attonita e impotente dello sgretolamento della civiltà più aristica e acculturata del mondo.