Se tu avessi trascorso il tempo che impieghi a dar fastidio alla mia vita a cercare di fartene una, ora ne avresti una tutta tua. Forse migliore. Di sicurò meno misera. Ma io, sulla tua miseria, ci ballo. A passi veloci. Poi lenti. Con le scarpette leggere. A far fluire la rabbia, a sputare il veleno che hai lasciato in giro. Perchè, nonostante tutto, io rido: e non esiste peggior dispetto che la felicità.