"fino a che non va a segno è tutto da giocare"

sabato 27 novembre 2010

Trasformazione, Terapia, Tesoro

“Quando potrò riaverlo?” “Quando dimenticherai di avermelo dato”.Time. Tempo. Tiempo. L’oggetto della celebre battuta di Autumn in New York era un orologio. Strano che nella maggior parte delle lingue europee la parola “tempo” inizi con una T. È tutto in quei due bastoncini che impattano. Tutto in una “T”. Quel momento in cui viene a galla tutto. Immateriale eppure così essenziale per la vita di chiunque. Ci lotti, perdi, lo perdi, lo detesti, ti manca, vuoi che passi, ci pensi… eppure è sempre lui. Ed è sempre in testa a tutto. Vale più dell’oro, più del petrolio ed è l’unica cosa contro cui nessuno può far nulla, nemmeno Dorian Grey. Nulla lo scalfisce o lo incatena: né potere, né ricchezza, né tanto meno la giovinezza. Tempo. Se va bene ti dà ragione, basta lasciarlo lavorare. Se va male dicono cancelli tutti i fallimenti. È di sicuro il contabile più fedele, ma anche l’investimento più rischioso. Completa puzzle e talvolta lascia uno spago a cui aggrapparsi. C’è chi vive solo in esso e chi cerca di proiettarsi oltre. Io? Io stasera semplicemente lo lascio fare, cercando di capire cosa di buono si possa trarre dalla sua corrente…

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