"fino a che non va a segno è tutto da giocare"

lunedì 25 giugno 2012

Lyrics for a friend


Quest'anno mi sembra giusto farlo qui, su questo blog per il quale, a volte in giornate frenetiche, altre volte uggiose e lente, dal nulla, ho trovato i tuoi commenti a ‘svoltarmi’ la giornata.
Non che sia un giorno speciale dopo i 18, anzi, alle volte è quasi un giorno da cancellare ( … mmm, ne so forse qualcosa? ) ma tu, al mio, c’eri e mi hai regalato una canzone, nemmeno a farlo apposta quella che ti avrei chiesto - che i miei esercizi sulla comunicazione mentale stiano cominciando a dare i loro frutti? - se solo il ghiaccio, la vita e una vecchia conoscenza non mi avessero portato altrove. Ed è proprio questo il bello di come ti conosco io: l’altrove. C’è sempre un ‘altrove’ verso il quale dobbiamo andare, improrogabilmente, ma poi, a random, ci troviamo a caso nei momenti e nei punti di contatto più improbabili: il blog, Ben, i viaggi, gli autori, le tavole e la stessa grammatica alle elementari ( ps: la proposta per ‘trova l’intruso nel blog’ è ancora aperta). Un vecchio saggio disse che questo è il bello delle relazioni umane. E adesso che il tuo primo singolo è stato eletto a colonna sonora ufficiale sulla costa portoghese e anche altrove nel mondo (le ultime dell’altro Jack, quello USA, lo davano in un accampamento Marines in mezzo alle bombe, fai te…) adesso che non c’è più modo e tempo di cazzeggiare parlando di filosofia, adesso che per ascoltare un concerto bisogna prenotarsi una settimana prima, ora che ‘la pezza’ al braccio che ci ha fatto conoscere si è un po’ estesa (bando al politically correct! che noia!) ora che si sta, insomma, andando, ancora una volta, ‘altrove’ non mi resta che sperare che Richard Bach, forse in un momento di supercazzola filosofica - bei tempi - avesse ragione. Tanti auguri my friend: buon compleanno.

“Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora, una volta superati spazio e tempo noi avremo anche distrutto questo nostro sodalizio! Non ti pare?
Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà che l'Adesso e il Qui, il Qui e l'Adesso. E non ti sa che, in questo Hic et Nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto?”


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