L’aria sulla pelle ed una leggera brezza che
scorre lieve sulle mie gambe. La seta. Milano. Il retrogusto del prosecco che
si mescola al curry del polpettone. Risate ed un piccolo pensiero nella testa:
fanculo il mondo e quello che non va, la felicità deve avere queste sembianze.
Il suono di una risata misto al retrogusto amaro della Menabrea e alla
leggerezza di spirito di una serata con le mie amiche. E anche se forse non
tutto procede secondo i forecast, anche se i rimpianti sono un po’ troppi per
la mia età e la strada è poco convenzionale, in fin dei conti, con un pizzico
di fortuna, il percorso è ancora lungo davanti a me. Da percorrere a passi
svelti e dosando le pause ma, tuttavia, roseo e sanguinante per la strada verso
il mio Nirvana. E anche se vivo in una città che richiede un impianto d’antifurto
per avere l’illusione di essere al sicuro, mentre altro ti deruba
silenziosamente quotidianamente tra la tazzina del caffè ed i panni da stendere,
stasera, ho il portafogli più sgonfio, il fegato appesantito, il fiatone e
mille dubbi però – e ci sono casi in cui il però è fondamentale – vado a
dormire con un piccolo sorriso sul cuscino, convinta, purtroppo, che domani non
saranno l’alcool e il cibo a provocarmi la nausea: baserà il quotidiano on-line.
Ma stasera, apprezzo sia andata così.
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