"fino a che non va a segno è tutto da giocare"

venerdì 18 maggio 2012

Il quaraqquaquesimo

Da che il mondo esiste le persone si sono sempre distribuite tra due grandi gruppi. Insomma da quando l'uomo ne abbia avuto memoria c'è chi fa e chi, purtroppo per lui, semplicemente parla. Questo equilibrio si mantiene più o meno stabile da secoli, tuttavia gli annali registrano, ahimè sempre più frequenti, casi di soggetti affetti da uno strano morbo: il quaraqquaraqquesimo. Il soggetto affetto da tale morbo, anticamente scoperto e prontamente nominato da un popolo geniale proveniente dalla Sicilia,  colpisce prevalentemente soggetti che, a dispetto delle apparenze, godono di bassa autostima, alta immaturità e una buona dose di arroganza. Mescolate tutto con cura e avrete un chiaro esempio di quaraqquaquà. Se per tali malati fosse creato un apposito reparto come per qualunque altro tipo di malattia infettiva, il problema non sussisterebbe: si applicherebbero semplicemente le logiche del ghetto fino a completa guarigione evitando che i sintomi si diffondano per il pianeta. Il problema è che tale epidemia, paragonabile solo alla Sars e alla Peste Bubbonica, viene piuttosto percepita come un semplice raffreddore, sottovalutandone il potenziale pericolo, per cui agli affetti dal morbo è tranquillamente consentita la deambulazione e il contagio del prossimo. Il problema emerge proprio quando un esemplare affetto da quaraqquaquaquesimo viene a contatto con un sano. In tali casi la comunicazione è pressoché impossibile. Ogni logica umana decade e alla parola viene sostituito il puro istinto poiché l'unico modo per comunicare con un quaqquaraquà è cercare di stabilire un contatto simile a quello che si tenterebbe di instaurare con una scimmia. Affidarsi alla razionalità sarebbe una pura follia poiché il quaqquaraquà ragiona secondo logiche e sentimenti animali. Sì, secondo quelli che il Buddismo considera sentimenti 'volgari' come quanti dettati dalla fame, dagli ormoni, dalla paura. Date a un quaqquaraquà cibo, passera e un guscio e potrà quasi sembrare una persona sana. Il vero problema è che le persone sane con cui vengono in contatto i quaqquaraquà sono, appunto, sane ed in quanto tali NON ragionano secondo le logiche malsane dei quaqquaraquà . Però, per uno strano scherzo della vita, tali sani, potrebbero soffrire delle ripercussioni sulla propria esistenza per colpa del semplice momentaneo contatto con un quaqquaraquà . Di questi soggetti, personalmente, purtroppo, ne vedo sempre di più in giro. Non so se io abbia un radar, se ormai l'epidemia sia incontrollabile o se dove abito ce ne sia particolare concentrazione.Tuttavia deve essere una malattia assai antica se già Gioacchino Rossini nel suo Barbiere di Siviglia ne descriveva le controindicazioni. Magra consolazione per i sani è che, se "la calunnia è un venticello" è pur vero che, essendo questi dotati di intelligenza, a differenza dei quaraqquaquà, troveranno il modo di costruire un aquilone per volarci sopra quando la brezza diventerà tempesta.

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