"fino a che non va a segno è tutto da giocare"

sabato 5 febbraio 2011

Fino a data da destinarsi...

 
Scollinare il lustro dei venti, il quarto di secolo. Rendersi conto che da domani Trenitalia non ti consentirà più di sottoscrivere la Carta Verde, che l'Interrail non credono sia più il viaggio per te, che sei un target focale per il marketing. Rendersi conto che per la prima volta hai un pass residenti e che sul campanello c'è il tuo cognome. Insomma, rendersi conto che un tipo di cazzeggio è finito ma ne può sempre cominciare un altro, magari diverso, ma non necessariamente meno memorabile e intenso. Rendersi conto che hai lasciato pezzi di cuore distribuiti in giro per l'Italia, in giro per il mondo. E che grazie a quel Grande Fratello, che passa al secolo come FB, e ai suoi cugini minori, a volte, quei pezzi di cuore, tornano indietro. Passano giorni, mesi, anni, talvolta anche decenni. Poi un giorno intuisci il significato di quella formuletta che tanto poco successo ha ultimamente nei matrimoni: "finché morte non vi separi". Non funziona nei matrimoni perché dal compagno di una vita ti puoi separare ma gli amici, le persone che tengono a te, non te le scolli di dosso. Sono cicatrici, plasma, sono la tua memoria e i tuoi profumi. Sono quell’appiglio che la natura ti fornisce nel momento più inaspettato per far riemergere dalle sabbie mobili pezzi di vita. Poco importa se non ci si parla più, se si cammina su strade diverse, se si crede di aver divorziato. Dagli amici non si divorzia. Ci si separa fino a data da destinarsi, al massimo. Come i grandi amori, sono proprio quelli più vicini che talvolta fanno soffrire di più ma, come si fa per la famiglia, gli si perdona tanto, poiché, come con una famiglia, spesso non servono parole per litigare e non servono parole per fare la pace. Questo, oggi, per dire grazie a tutti i miei pezzi di cuore che ho sparso per il mondo, a tutti quelli che sono tornati ma anche a quelli che non hanno ricordato o che non ci sono stati, perché è anche grazie a loro che oggi sono così. Grazie a tutti quelli che ci sono, che ci sono stati ma, soprattutto, che ci saranno.

Con affetto

F.M.

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